L'abbazia della Cervara
Chi entra per la prima volta nell'abbazia della Cervara ha immediatamente la sensazione di fare un viaggio indietro nel tempo. Il luogo selvaggio e solitario dove sorge l'abbazia, ideale per la meditazione e la preghiera, attirò l'interesse di Padre Lanfranco di San Siro, che vi soggiornò per qualche tempo. Fu lui ad avere l'idea di edificare un monastero di Benedettininell'antica Villa della Cervara. Il 18 marzo 1360 i monaci Certosini, proprietari del terreno, acconsentirono alla vendita, e in pochi anni, con l'aiuto dell'arcivescovo di Genova Guido Scetten, venne fondato il monastero dedicato a San Gerolamo del Deserto. Nel 1525 vi fu tenuto prigioniero Francesco I di Valois, naufragato qui dopo la sconfitta di Pavia ad opera di Carlo V, prima del suo trasferimento in Spagna.
La Cervara diventa Abbazia nel 1546: in seguito a violenti attacchi viene fortificata con torri di difesa e subisce notevoli trasformazioni architettoniche, fra cui la costruzione dei chiostri. Nel 1798 comincia una rapida decadenza e in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose, il monastero viene abbandonato, saccheggiato ed infine ridotto a casa colonica e abitazione. Nel 1804 il complesso viene affidato ai frati trappisti che vi aprono una scuola, ma le difficili situazioni politiche costringono i frati ad andarsene, lasciando ricadere il monastero nell'abbandono e nella rovina. Nel 1990 Gianenrico Mapelli acquista l'Abbazia e dà inizio ad un opera di restauro senza precedenti che restituisce il monastero alla sua antica bellezza.
Oggi, grazie alla Cooperativa Arti Mestieri e alla FAI, ogni prima e terza domenica del mese è possibile visitare questa splendida Abbazia e suoi giardini all'italiana. La visita, guidata da storici dell'arte, inizia dal seicentesco portale, da cui è possibile godere di un panorama che abbraccia tutto il Golfo del Tigullio.
Dal cortile, con la cinquecentesca torre di difesa assai simile a quella dell'Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, si raggiunge il chiostro inferiore e la cappella, passando per la porticina dei monaci. Accompagna questa parte della visita un sottofondo di musica sacra che rimanda ad atmosfere lontane di vita quotidiana dei monaci. Bello il giardino superiore, formato da 60 pilastri ricoperti da gelsomini e buganvillee. E' possibile anche visitare la nuova "sala della colonna", un ambiente sotterraneo, forse antica cripta o primitiva fondazione monastica che ospiterà l'archivio storico del monastero.